di Leonardo Coen
Questa rubrica è ideata e curata da Leonardo Coen. E’ qui che si analizzeranno temi legati alla criminalità insieme ad una colonna sonora tutte le volte diversa, tutte le volte adatta.
Milanese e milanista (nonostante Berlusconi), è tra i fondatori di “La Repubblica”, dopo aver accumulato esperienza all’Avvenire, al Quotidiano dei Lavoratori e al Giorno, prima di approdare al quotidiano diretto da Eugenio Scalfari.
Ha alternato l’attività di giornalista politico, cronista, ha indagato su P2, Gelli, il caso Calvi, l’assassinio di Gucci e Versace; è stato inviato di guerra, ha scritto di economia, spettacoli, costume e sport (ha raccontato quindici Olimpiadi, fino a quella di Pechino, e poi una ventina di Giri d’Italia, due Tour de France, trenta Coppe del Mondo di sci…). Insomma, si può proprio dire che non si è negato nulla.
Dopo essersi occupato di Medio Oriente, Balcani, e 11 settembre ha concluso la sua carriera come corrispondente da Mosca.
Ha pubblicato per Mondadori “La morte del Maestro: i misteri di casa Guttuso” (1987) e “Il caso Marcinkus” (1991), scritti con Leo Sisti; “Piedi puliti” (1998) insieme a Peter Gomez e Leo Sisti per la Garzanti; “Rossoneri comunque” (2003) per Limina; “Putingrad” (2008) per Alet; per Baldini&Castoldi Dalai “l’ultima fuga” (2010), con Renato Vallanzasca e “Sodoma” (2011) con Paolo Colonnello, un saggio sul caso Ruby e le Arcore girls che allietavano le serate del premier Berlusconi. Ma la cronaca nera resta sempre il suo primo grande amore: maestra di vita e di storie perdute.
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mi dispiace per le persone che moriranno senza aver fatto nulla di male ma i fondatori di questo progetto se lo meritano.