Il Comandante del Gruppo Carabinieri di Frascati, Colonnello Rosario Castello, ha consegnato alla Diocesi un reperto archeologico, risalente a più di 2500 anni fa, che i Carabinieri di Castel Gandolfo, nell’ottobre dello scorso anno, sequestrarono a due appartenenti al clan Casamonica durante un’operazione antidroga nel quartiere Romanina di Roma, a seguito della quale i malviventi furono arrestati.
Durante le attività i militari sequestrarono un reperto archeologico risalente al periodo arcaico (V secolo a.C.) che due coniugi detenevano clandestinamente nella loro abitazione, posizionato in una teca illuminata e ricevuto come regalo di nozze. A seguito delle indagini archeologiche curate dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali del Lazio, è stato accertato che il reperto – autentico – è una “antefissa in terracotta raffigurante figura femminile con collana, di periodo compreso tra l’inizio e la fine del V secolo a.C. proveniente dall’area costiera del Lazio meridionale e nell’immediato entroterra compresa tra i comuni di Ardea, Pomezia, Anzio e la Via Nettunense”.
Il raro pezzo, recentemente confiscato, è stato dunque ufficialmente affidato a S.E. Marcello Semeraro, affinché, a conclusione di un ideale percorso di ripristino della legalità, venga esposto al pubblico all’interno del Museo della Diocesi di Albano.
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