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Forse non un uomo nuovo, di sicuro una persona che ha riflettuto «con intelligenza» sugli ultimi 35 anni trascorsi tra carcere, latitanze, soggiorni obbligati e restrizioni. Così Gian Mario Balduin, legale di Felice Maniero, racconta all’Ansa l’ex boss della mafia del Brenta che da domani vedrà scadere anche l’ultima misura di prevenzione, il soggiorno obbligato.
Maniero ha un nome diverso, vive in una città diversa da Campolongo Maggiore, la località padovana dove aveva costruito una faraonica villa con piscina sinbolo del suo potere, e si è reinventato un presente di imprenditore nel settore dei casalinghi. È un uomo nuovo? «Da un certo punto di vista sì, è una persona molto provata – spiega il legale, alludendo implicitamente anche al suicidio nel 2006 della figlia – ma per saperlo bisognerebbe conoscerlo più a fondo».
Anche sul fatto se l’ex boss si sia o meno pentito della lunghissima scia di sangue che ha lasciato alle sue spalle, il legale ha una risposta aperta: «dobbiamo capire cosa si intende con la parola pentito. Dal punto di vista giuridico certamente sì – dice – da quello pratico lo sa solo lui». Di sicuro, aggiunge Balduin, è una persona «molto intelligente» che avrà avuto modo di riflettere sul proprio passato. Da domani, fa capire il difensore, nulla cambierà in concreto nella vita di Maniero, nessun futuro diverso da quello costruito in questi lunghi anni sembra attenderlo oltre la porta virtuale della fine dei suoi conti con la giustizia.
22 agosto 2010
Fonte Il Gazzettino
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