ROMA – Il controverso mito della banda della Magliana continua. E cresce sempre di più. Dopo aver sbancato librerie, cinema e piccolo schermo, adesso ha conquistato anche il panorama discografico.
Amor Fou
A sdoganarlo sono stati gli Amor Fou, band milanese, nel loro secondo album, I moralisti, uscito in questi giorni. La prima canzone si intitola proprio De Pedis ed è dedicata ad uno dei boss più temuti della banda della Magliana: quell’Enrico De Pedis, che i “bravi ragazzi” di allora chiamavano Renatino e che lo scrittore-magistrato De Cataldo ha soprannominato il “Dandi”.
Quella degli Amor Fou è una canzone dura, amara e poetica: «Arrivederci Roma, scusa se ti ho ricordato che si muore. Arrivederci giovinezza mia, Trastevere di brutte cose ricordati di me». La band non giudica l’uomo ma racconta la sua altalena tra crimine e redenzione (la sua salma è sepolta nella chiesa di San’Apollinare), voglia di potere e pentimento.
Il risultato è ancora una volta una strana miscela che ammalia il pubblico: in pochi giorni il brano su Youtube è già stato ascoltato da migliaia di persone. Giusto? Sbagliato? Di certo è l’ennesima conferma del successo massmediatico, tutto da spiegare, del sodalizio criminale che ha imperversato a Roma entrando nei segreti dell’Italia degli anni ’70-80. Oltre al libro di De Cataldo e alla trasposizione cinematografica del regista Michele Placido, i fattacci della Banda della Magliana hanno ammaliato il pubblico anche con la serie proposta da Sky.
Applicazione Facebook
E ora su Facebook circola anche un “gioco” dal titolo “Che personaggio sei di Romanzo Criminale” che ha conquistato molti ragazzini i quali, sul loro profilo internet, si compiacciono di assomigliare al “Freddo” o al “Libanese”.
11 giugno 2010
Fonte: Davide Desario per Il Messaggero
Rispondi